Tim Cook conferma i piani per integrare più modelli di intelligenza artificiale su Apple Intelligence

Tim Cook conferma i piani per integrare più modelli di intelligenza artificiale su Apple Intelligence

Nel corso di un’intervista con CNBC, successiva alla presentazione dei risultati finanziari del quarto trimestre 2025, Tim Cook ha affrontato il tema dell’intelligenza artificiale e del futuro di Apple Intelligence, la piattaforma AI integrata nei sistemi operativi della società.

Durante la conversazione, Cook ha ribadito che l’intenzione dell’azienda è quella di espandere le collaborazioni con più fornitori di AI, affermando che Apple “intende integrarsi con più partner nel tempo”. Una frase che conferma indirettamente le indiscrezioni sulle future aperture a modelli alternativi a ChatGPT, attualmente il principale motore dietro le funzioni di scrittura e assistenza di Siri.

Quando Apple annunciò la collaborazione con OpenAI, Craig Federighi, Senior Vice President of Software Engineering, aveva già anticipato che l’obiettivo era “realizzare integrazioni con diversi modelli, come Google Gemini, in futuro”.

L’idea era costruire un ecosistema AI aperto e flessibile, capace di adattarsi a diversi provider. Tuttavia, dopo mesi di attesa e nonostante la conclusione favorevole del caso antitrust che coinvolgeva Google, Apple non ha ancora confermato alcuna nuova partnership ufficiale.

Nel frattempo, l’azienda ha continuato a lavorare “dietro le quinte” sul supporto al Model Context Protocol (MCP), uno standard aperto sviluppato da Anthropic che consente l’interoperabilità tra diversi modelli di intelligenza artificiale e applicazioni utente.

Apple sta inoltre espandendo il supporto ai modelli di terze parti su Image Playground, la piattaforma creativa integrata in Apple Intelligence. L’obiettivo è permettere agli utenti di scegliere tra più modelli per la generazione di contenuti e immagini, senza limitarsi a ChatGPT.

Nonostante ciò, la società non ha ancora fornito una roadmap precisa per l’integrazione di altri modelli AI. L’approccio, al momento, resta prudente ma progressivo.